
"Non giro film 'normali' semplicemente perché gli altri sanno farlo meglio di me".
Werner Herzog
Due film-documentari del grande regista tedesco, che ho visto di recente: “Bokassa. Echi da un regno oscuro” (del 1990) e “Grizzly Man” (2005). La parabola di un dittatore africano sanguinario, ossessionato dal mito di Napoleone e sospettato di cannibalismo, e quella di un ambientalista americano che voleva vivere tra gli orsi dell’Alaska fino a "fondersi" con essi.
Quando vedo scorrere le immagini di queste opere di Herzog non posso fare a meno di ricordare la celebre sentenza di Terenzio, “Homo sum, humani nihil a me alienum puto”, anche se forse in entrambi i film ad essere messi radicalmente in questione sono proprio i labili confini che dovrebbero separare umano e animale, civiltà e natura.
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