
Dicono che il cinema italiano è in crisi, in una crisi profonda e irreversibile, se non praticamente defunto ecc. Non lo so, magari è vero. Io, per esempio, mi ricordavo di Corso Salani nelle vesti di ottimo protagonista del film “Il muro di gomma” di Marco Risi (1991!), tesa ricostruzione della tragedia di Ustica e soprattutto di quello che è successo “dopo”: indagini, depistaggi, processi, inchieste, omissis…
Poco o nulla sapevo, fino a qualche giorno fa, dell’attività di regista di Corso Salani. Negli anni questo attore fiorentino ha invece costruito una propria personalissima via al cinema d’autore e “Fuori orario” gli ha dedicato un paio delle sue ultime puntate “monografiche”, meritoriamente incentrate sulla produzione più recente.
Ripenso ora alle immagini di “Mirna”: documentario, docu-fiction, road-movie, film sentimentale, film autobiografico? Difficile provare a classificare ciò che ho visto, ma questo è davvero un universo particolare e tutto da scoprire. Per apprezzarlo non è necessario possedere la patente di cinefili, ma credere (o almeno avere un po' di curiosità) nelle potenzialità di un "altro" cinema. Un cinema per cui occorrono, più che occhiali 3d, occhi diversi. E tempo, più che rapidità, simultaneità ecc.
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