giovedì 23 aprile 2009

Il passante




Valter Vanni ha scritto "Un passante per il Nordest. Una storia lunga cinquant’anni" (ed. Marsilio). Vanni, oltre ad aver ricoperto un ruolo di primo piano nella sinistra veneta, non ha rinunciato anche a ritagliarsi una più defilata posizione di “coscienza critica” rispetto alla sua stessa area politica e culturale, soffermandosi in più occasioni sui limiti storici dell’azione della sinistra nel Veneto “bianco” nonché sulle trasformazioni seguite alla “svolta” del dopo 1989.

Questo libro prende in esame la lunga, complicata gestazione del “passante” di Mestre, che diventa nell’analisi di Vanni una significativa parabola o, meglio, una lente attraverso la quale poter rileggere la politica veneta dal dopoguerra (il “problema” nasce nel 1958!) ad oggi e la funzione avuta dalle classi dirigenti che si sono succedute in questo lasso di tempo. Il saggio comincia con una serie di interessanti domande, che vengono poste direttamente al lettore: perché – ad esempio – in una zona pianeggiante una strada di meno di sette chilometri è diventata un ostacolo talmente rilevante da meritare l’appellativo di “valico”? Perché questo stesso “valico” nel corso degli anni è stato identificato con il simbolo della crisi di un intero assetto politico-istituzionale? E perché oggi può venire interpretato anche come sostanziale indicatore delle capacità di governo di un territorio?

Non si è trattato, evidentemente, di una vicenda semplicemente burocratica o della necessità di dover gestire una contrapposizione tra progetti, tracciati, “suggestioni” di tipo differente (trasporto su “ferro” o “gomma”?), ma su un piano comunque tecnico: a confrontarsi sono state, spesso, visioni del governo e dello sviluppo, visioni anche ideologiche che hanno condizionato la storia di una infrastruttura definita da più parti come strategica, e che pure ha dovuto fare i conti con il perdurare di “dispute localistiche” e con una aspra contesa politica. L’autore si attiene fedelmente alla cronaca, segue le evoluzioni della politica e della vita istituzionale, sottolinea i passaggi salienti dell’intera vicenda, mettendo in luce gli errori, le contraddizioni, ma anche le scelte positive compiute dai protagonisti.

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